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Guarire
è... quando i pensieri non ti ossessionano la testa di continuo,
quando quel vortice si dirada e hai consapevolezza di chi sei..
Guarire è tenerselo ben presente chi sei, da dove vieni e
ricordarselo ogni tanto..
Guarire da anoressia,
bulimia e binge eating, è non aspettarsi che tutto andrà bene e sarà
perfetto e non soffrirai, non è un castello fiabesco perchè la vita non
lo è, non è finta e si soffre lo stesso, si hanno i momenti giù lo
stesso, ma con la differenza che non si finisce col prendersela con se
stessi e col fare di tutto per non sentire, non si scappa... si affronta
tutto.
Guarire è mangiare
in libertà ma avendo allo stesso tempo cura della propria salute, non è
più privarsi né lasciarsi andare. È accogliere le proprie imperfezioni
perchè l'idea di perfezione è una galera sempre più stretta che non
esiste, non è reale, tanto è vero che non basta mai: i canoni e le
misure entro cui stare sono gusci entro cui rifugiarsi.
Guarire è un processo in evoluzione, non è un momento. Non
corrisponde ad un arrivo terminato, concluso, perchè equivale a
prendersi cura di se stessi e questo lo si deve fare sempre… e questo
avviene anche dopo che non si è più seguiti quando le guide saranno
interne e anche se a volte potrà prendere il sopravvento la pigrizia o
la dimenticanza, dentro di te ci sarà sempre la profonda voce positiva
che ti sei conquistato e ti rimetterà in riga e ti
ricorderà chi sei e da dove vieni e che il prendersi cura di sè va fatto
nella quotidianità e va coltivato, isomma
guarire
è predersi cura di se tutti i giorni. Non è egocentrismo ma amore,
protezione e crescita.
Guarire è saper uscire da
sé, ascoltare davvero l'altro non in funzione di un tornaconto o di un
bisogno. È smettere di aver bisogno di dipendere da qualcosa o qualcuno.
Guarire è vivere e non sopravvivere, è ESSERE E NON
DOVER ESSERE. È decidere e non
farsi trascinare. È prendersi responsabilità, accettare di sbagliare,
accettare di poter non andar bene, oppure no, a qualcuno.
Guarire è anche un atto di coraggio, di volontà (e non di forza
di volontà) di spezzare quella catena che ci tiene legati alle dinamiche
familiari per poter creare una nostra famiglia libera e incontaminata da
quei non detti, da quei comportamenti ormai presi per “normali” ma
soffocanti, deprivanti, ansiogeni e depressivi.
Guarire
è fiducia in sé perché ci si è presi per i capelli e ci si è trascinati
a forza verso una luce, e anche se aiutati o spinti, quella fatica è la
nostra e una volta portato avanti questo percorso sale la stima di sé e
il ripensare a quanta determinazione nel procedere avanti, anche nei
momenti in cui non si vedeva una risoluzione della matassa dei nostri
perchè, mi fa constatare che chi soffre di disturbi alimentari (così
come altre dipendenze) così come è capace di sviluppare un’enorme e
massacrante potenza distruttiva verso di sé quando la si incanala verso
la cura e la comprensione di sé porta a risultati meravigliosi. Martina
A.
DCA
I
disturbi alimentari (anoressia, bulimia, binge eating, ecc.) sono patologie incredibilmente dolorose. Il sintomo evidente riguarda sempre il cibo e il corpo, ma è necessario ricordare che si tratta di un male molto profondo, per questo è importante andare oltre alla superficie sintomatica. I sintomi alimentari comunicano emozioni, dolore e sono la manifestazione di un disagio storico spesso incomprensibile anche per chi lo vive. I sintomi alimentari diventano, paradossalmente, una sorta di rifugio inconsapevole dalla realtà che ha fatto e fa male. Il corpo e il cibo come oggetti che ci si illude di poter controllare. spesso si ritiene che l’unico problema di chi soffre di queste patologie sia proprio quello del corpo, ciò che trae in inganno è proprio il termine DIMAGRIRE. Sul corpo ogni persona materializza il dolore interiore e in questo modo cerca di “dimagrire” proprio quel dolore che in quel momento non ha un nome. I pensieri riguardanti corpo, cibo e i relativi sensi di colpa, imprigionano mente e cuore di chi soffre di questi mali. Chiedere aiuto è il modo per comprenderne a pieno il significato storico e presente.
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Ho lottato per 14 anni. Si può guarire, l'importante è farsi aiutare
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dal Resto Del Carlino
16 marzo 2017 : Anoressia, il racconto di
ChiaraSole: "La mia guerra contro i disturbi alimentari"
"Ho lottato
per 14 anni. Si può guarire, l'importante è farsi aiutare" di Monica
Raschi
A undici anni i primi problemi di anoressia. A questo
disturbo si è aggiunto quello della bulimia e del binge eating (le
grandi abbuffate), adesso ChiaraSole, 42 anni, riminese, ha vinto la
sua guerra e lotta con la sua associazione per salvare dalla distruzione
altre persone. CONTINUA >>
La Colpa e
il senso di colpa
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Tante, troppe volte la parola
”COLPA“ compare nei nostri discorsi e ci
tortura nei nostri pensieri malati.
Questo termine ha significato in
ambito giuridico e presuppone una volontarietà nell’azione,
una
consapevolezza nel commettere un reato.
Riflettendo ci si rende conto di
quanto non ci appartenga, non riguardi la nostra quotidianità, eppure
sentiamo pesante quest’ombra costante.
Quante volte ci siamo ”SENTITE IN
COLPA” per avere mangiato? CONTINUA >>