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31 Dicembre capodanno

 riflessione abbasso ai bilanci

Via Sigismondo Pandolfo Malatesta, 38 47921
Rimini, Emilia Romagna, Italy
+39 0541 718283
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dal Lunedì al Venerdì
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Riflessione

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dca 31 Dicembre no ai bilanciUn altro anno è passato. Inesorabile tempo che scandisce ogni momento facendo in modo che i pensieri determinino il bene o il male, il positivo o il negativo della nostra esistenza.
Tra qualche istante si sentiranno nell’aria lo schioppettate delle bottiglie di champagne e spumante che segnerà il passaggio al nuovo anno. Un anno tutto da scrivere. Una cosa che, purtroppo, ero solita fare alla fine di ogni anno era i MALEDETTI BILANCI che guarda caso puntavano solo ed esclusivamente a guardare cose terribili. I bilanci riuscivano sempre, ma proprio sempre, a rovinare ogni fine anno e ogni compleanno e tutto si riassumeva in un'unica spiegazione: il tempo passava e io stavo ancora male, il tutto condito da pensieri come “ancora non ho creato nulla, non sono riuscita a realizzare niente, non valgo nulla alla mia età, ecc.” Una tristezza infinita che mi portava inevitabilmente a sabotare altri momenti di vita che, chissà, magari potevo vivere in modo più spensierato… anzi che POI ho vissuto spensieratamente, perchè ho imparato che in quel modo non facevo altro che trovare situazioni e atteggiamenti per chiedermi in me in mondo incomprensibili che avevano solo bisogno di immense e potenti anestesie perché quel dolore era troppo grande, troppo mio, troppo isolate, troppo profondo.
Spesso tutto questo nasceva, oltre che per cause personali familiari, anche per motivi simili al Natale… ERA CAPODANNO e bisognava divertirsi per forza, fare cose incredibili, fare tardi…
Una costrizione insopportabile…
Quindi, detto tutto questo, propongo di vedere il 31 Dicembre e l’1 Gennaio… come il passaggio naturale dalla fine di un anno all’altro… con la possibilità di darsi l’opportunità di scrivere un anno tutto nuovo all’insegna del benessere interiore con l’aiuto di chi ha gli strumenti per darlo… pensando che da soli si arriva ben poco lontani. E che l’anno passato, per quanto doloroso possa essere stato, è sicuramente pregno di insegnamenti importanti.
Tutti questi anni insieme, uno dopo l’altro… faranno arrivare al traguardo.
ChiaraSole

 

 

 

Riflessione ideale anoressico

ana dca ti divora da dentro

Si è portati a pensare che l’anoressia sia solo restrizione assoluta alimentare.
Così come si pensa che una persona ammalata di anoressia sia solo una persona di pochi chilogrammi.
A me sembra decisamente riduttivo!
E’ vero che molte persone arrivano a pesare pochi chili, ma quelle stesse persone quando hanno cominciato a variare la loro alimentazione pesavano diversamente e non erano forse comunque anoressiche?
Il vocabolario descrive l’anoressia mentale come sindrome nevrotica caratterizzata dal rifiuto sistematico del cibo e questa è l’idea comune delle persone, ma assolutamente riduttiva e incompleta del dramma che si vive.
L’anoressia è una forma mentis.
Quando io ero anoressica ho vissuto brevi periodi di digiuno. Ricordo le mie giornate profondamente ossessive. Ogni cosa aveva orari. Il mio ideale di perfezione era assolutamente surreale. A scuola dovevo avere tutti 11: un 9 era un fallimento.
I cibi erano accuratamente selezionati. Gli affetti dovevano essere controllati. Ogni cosa doveva essere sotto il mio controllo e se non lo era vivevo frustrazioni dolorose. Non sentivo la stanchezza grazie all’iperattività e ai nervi anoressici che mi tenevano su in una forma di euforia onnipotente.
Se qualcuno mi diceva che qualcosa non andava io non gli davo retta, io sapevo cosa dovevo fare.
Io ero anoressica in tutto, in tutte le sfere della vita.
Avevo grandi problemi relazionali con le compagne di scuola.

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Il Dolore non (sempre) si vede, ma ESISTE!

Il dolore non sempre di vede

Il dolore non (sempre) si vede
Per tutta la vita non avevo mai detto a nessuno di essere malata. In verità nemmeno io riconoscevo di esserlo. Mai avevo espresso a parole il grande dolore e disagio che sentivo dentro, che mi distruggeva piano piano. Quando finalmente decisi di curarmi e raccontare alle persone care la mia malattia, tutti furono profondamente sorpresi. Nessuno avrebbe mai immaginato che io stessi così male. Tutti mi dicevano “Ma da fuori non si vedeva niente”. E in effetti io, a parte in un paio di precisi momenti storici, non ho mai avuto grandi oscillazioni di peso che potessero far pensare a disturbi alimentari.

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Dipendenza affettiva

accendi-cuore-anoressia-bulimia-binge-mondosoleclicca sull'immagine per ingrandirla

Partendo dalla mia esperienza personale spero di poter offrire qualche input di riflessione. Per quanto mi riguarda, parlando di dipendenza posso dire che una delle più dolorose e frustranti è stata quella affettiva. CONTINUA >> 


Il dolore non ha peso 

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anoressia bulimia binge, stesso dolore, stessa gravità
Anoressia, Binge, Bulimia... I disturbi Alimentari, sono patologie troppo spesso etichettate da stereotipi banali. Questi profondi disagi non hanno etichette prestabilite. Sono imprevedibili. Il peso non è un parametro attendibile per riconoscere chi soffre di questo infinito dolore.
Queste malattie non possono essere etichettate: NON HANNO PESO, NON HANNO SESSO (possono colpire sia donne che uomini), NON HANNO ETA' (dai 4 ai 61 anni -dati istat-), NE IDENTITA' DI GENERE.

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