e ascolta la tua voce positiva. Riflessione e testimonianza
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Devi lottare per far vincere la voce positiva, quella che nonostante lo
schifo che stai vivendo, disperatamente ti dice che c'è altro. E non la
comprendi appieno, ma ti dice che quella non è la fine, non è per
sempre: devi chiedere aiuto.
Chiedi aiuto, e ti sentirai in bilico:
tra le ferite ancora fresche e un nuovo giorno.
Attenta, quando le
ferite non sembreranno invalidanti, la voce positiva sembrerà più
lontana, meno disperata e non la riconoscerai. In realtà la stai
respingendo, perché è nella solitudine che ti sei sentita forte: Per
pochi istanti, a un prezzo troppo caro. Tieni sempre a mente che il
percorso per la vita è una strada, ogni passo è un mattoncino, anche
quando ti senti ferma non dubitarne mai. Parla, chiedi aiuto, cerca il
confronto, la vergogna è una scusa, non dargli retta. Il cibo non ti dà
risposte, non allontana le domande che ti fai, fa disperare la voce
positiva e dunque da capo: lo sforzo per ascoltarla, la fatica di
toccare il fondo, per poi rialzarsi, e di nuovo nascondersi, sentirsi
soli. È una ruota, che mal di testa, che nausea, che inutilità. Procedi,
invece, rinuncia al dolore inutile, incontrerai tante mani, tante voci,
e non ti sentirai più schiacciata dalla sofferenza, ma il dolore
diventerà tuo alleato. lo riconoscerai come una porta da aprire e da
attraversare...
Non perdere mai la voglia di vivere, in fondo è sempre
stata dentro di te, ascoltati.
Lavinia
I disturbi alimentari (anoressia, bulimia, binge eating, ecc.) sono patologie incredibilmente dolorose. Il sintomo evidente riguarda sempre il cibo e il corpo, ma è necessario ricordare che si tratta di un male molto profondo, per questo è importante andare oltre alla superficie sintomatica. I sintomi alimentari comunicano emozioni, dolore e sono la manifestazione di un disagio storico spesso incomprensibile anche per chi lo vive. I sintomi alimentari diventano, paradossalmente, una sorta di rifugio inconsapevole dalla realtà che ha fatto e fa male. Il corpo e il cibo come oggetti che ci si illude di poter controllare. spesso si ritiene che l’unico problema di chi soffre di queste patologie sia proprio quello del corpo, ciò che trae in inganno è proprio il termine DIMAGRIRE. Sul corpo ogni persona materializza il dolore interiore e in questo modo cerca di “dimagrire” proprio quel dolore che in quel momento non ha un nome. I pensieri riguardanti corpo, cibo e i relativi sensi di colpa, imprigionano mente e cuore di chi soffre di questi mali. Chiedere aiuto è il modo per comprenderne a pieno il significato storico e presente.