Redirect… Chiedo la cortesia di attendere un attimo per essere reindirizzato alla pagina richiesta: al nuovo sito ufficiale chiarasole.com. Grazie!!!... Attacchi di panico, disturbi alimentari, PAURA riflessione e testimonianza| MondoSole

attacchi di panico disturbi alimentari paura

testimonianza riflessione a cura Elisa S.

Via Sigismondo Pandolfo Malatesta, 38 47921
Rimini, Emilia Romagna, Italy
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dal Lunedì al Venerdì
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Riflessione e testimonianza

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attacchi di panico disturbi alimentari paura a cura Elisa S.La maggior parte della mia vita è stata segnata dalla sofferenza, dal dolore, dalla malattia.
Quando ero piccina avevo solo dieci anni, ho iniziato ad avere i primi sintomi che nascondevano la mia paura di crescere e di affrontare la vita. Sono stati gli attacchi di panico la mia prima modalità di esorcizzare le paure! Il primo attacco di panico fu terribile, pensavo di morire, lo... spavento fu tanto che mi segnò per quasi due anni seguenti a quel giorno. Avevo paura di uscire di casa, avevo paura di avere mia mamma lontana, avevo paura di andare in chiesa, nei centri commerciali, a scuola, in discoteca, in treno....ero immobilizzata dalla paura!!! Qualsiasi cosa facevo con o senza mia mamma era terribilmente difficile, ero allerta,non mi dovevo far trovare in preparata ad un attacco di panico imprevisto e improvviso.
C'erano periodi in cui la paura era maggiore e allora non facevo nulla , rimanevo in casa, ero appena una adolescente e mi privavo di stare con i miei amici, di vivere esperienze con loro perchè avevo paura.
Ma gli attacchi di panico venivano perchè io anzichè affrontare le mie paure scappavo e piu scappavo piu questi erano frequenti...era terribile...ero continuamente tesa e impaurita.
Mi portai dietro questa situazione fino ai sedici anni,privandomi di tante cose che i ragazzini di quell'età fanno in maniera spensierata e curiosa.
Fu a sedici anni che inizia una dieta, che sfocio in controllo assoluto sul cibo che ingerivo, sui kili che perdevo, però paradossalmente mi dicevo che stavo bene, gli attacchi di panico non c'erano piu, mi sentivo anche meno impaurita, più aperta alla vita, potevo finalmente recuperare gli anni persi precedentemente a causa delle mie paure.
Falso
Le paure le stavo esorcizzando con il controllo assoluto del cibo, le anestetizzavo e mi illudevo di affrontarle.
Avevo trovato un buon compromesso annullo le paure,intanto dimagrisco, e faccio del mio corpo magro la fonte della mia felicità.
e quanto sarebbe durato tutto questo???
A me durò solo un anno, dopodiché iniziarono le abbuffate di cibo,il vomito, capii che avevo ancora le paure che avevo all età di dieci anni, e inoltre avevo perso il controllo anoressico sul cibo e sul mio corpo, mi rimaneva solo da massacrarmi con il cibo per anestetizzare il piu possibile paure e dolore.
Sei anni di bulimia passati a dribblare le paure per ritrovarmi dilaniata a livello fisico e colma di dolore e paure a livello interiore.
A l'età di 23 anni quando decisi di intraprendere un percorso di cura, ero una donnona a livello fisico che nascondeva al suo interno una bambina che piangeva come fanno i neonati appena escono dal grembo materno e sono a contatto con una nuova Vita.
Avevo un pessimo rapporto con la mia famiglia, amore e odio, dipendenza economica, sensi di colpa, simbiosi materna, Edipo paterno insomma un groviglio di roba allucinante, avevo una dipendenza affettiva, ero incapace di portare avanti la mia carriera universitaria, avevo allontanato da me ogni forma di amicizia, non avevo un lavoro,vivevo da sola sperperando i soldi dei miei genitori. Non sapevo il significato di responsabilità, non avevo idea di cosa volesse significare Vivere e soprattutto Crescere.
Quando intrapresi il mio percorso decisi di mettermi fra le mie mani un libro bianco...e di scriverlo mano a mano che procedesse il mio percorso personale di cura, conoscenza di me, e crescita.
Un po come un bambino quando impara a camminare...passa gradualmente dal gattonare, a stare sulle sue gambe un po tremolanti con l aiuto di qualcuno e poi iniziano i primi passi e poi finalmente si cammina...ecco io questo volevo fare e questo ho fatto….
Ho slegato tutte quelle corde che mi tenevano in modo fittizio in piedi, volevo imparare a camminare da sola, sono partita da terra, con tutte le paure e le ho affrontate piano piano finche non ho imparato a camminare….
Mi ricordo le prime paure nell'ingerire cibo, nello stare con altre persone in socialità, paura di guardarmi dentro, di leggere e comprendere le mie sofferenze, paura di affrontare faccia a faccia le questioni che riguardavano anche i miei genitori, paura di condividere la casa con altre persone e assumermi le responsabilità che stanno dietro ad una convivenza, paura della sessualità, paura di portare avanti gli studi,paura di sentire le emozioni,paura di intraprendere l attività lavorativa, paura di una malattia quale un tumore…
Piano piano le ho affrontate, le ho superate, ripetendomi una frase che ogni qual volta mi trovavo in difficoltà mi dava forza per andare avanti…Il lupo fa piu paura finchè non lo incontri…
Credo che al mondo non esista una persona che non abbia paura, io stessa nonostante ora cammini da sola, a volte piu spedita altre volte un po’ più lenta, ho le miei paure, paure che nascono parallelamente all’andare del corso della vita…ma queste paure non mi bloccano più, queste paure non mi uccidono, queste paure mi danno modo di interrogarmi, di ascoltarmi di comprendermi per rinnovare ogni giorno il mio andare avanti, proseguire, procedere…
Quando scoprii di avere un tumore, nel pieno del mio percorso di cura, mi trovai faccia a faccia con una grande paura.
Avevo da sempre avuto paura degli ospedali, avevo anche passato un lungo periodo nella mia adolescenza a farmi continui controlli medici perché avevo il timore di ammalarmi di un male cattivo e morire…
Per me il mio tumore, è stata un'altra grande prova di affrontare una paura e di riuscire a sconfiggerla…una prova che mi ha insegnato a non arrendersi, a lottare per la vita, e non scoraggiarsi al primo fallimento ma continuare a crederci…ho subito due operazioni perché la prima non andò a buon fine e non mi sono arresa…
Questo è il mio modo per dire…che le paure nella vita ci sono... e se pensiamo che valga la pena affrontarle non ci facciamo impaurire e immobilizzare…non rimaniamo col testa fra le mani a pensare e a ripensare come fare…facciamo utilizziamo le mani per plasmare la nostra opera chiamata Vita.
Elisa

PS. La Paura fa più paura a pensarla che ad affrontarla. ChiaraSole

#DCA: Tutto ciò che pone attenzione sul #corpo non cura un #disturboalimentare. I #disturbialimentari sono anche lo spostamento sul corpo di tutto il dolore che ci si porta dentro e che non si "vuol" sentire, una sofferenza immensa che spesso non si riesce neanche a riconoscere e a darle un nome. Ci si illude che "controllando" il corpo attraverso cibo, sport, si possa non sentire: non sentire un dolore che non si "vuol" sentire. Si mette tutto il dolore possibile nel corpo, in quell'immagine che vediamo riflessa allo #specchio, o meglio, nella percezione che abbiamo di essa. Il dolore è tanto e il corpo viene percepito enorme, imperfetto, sbagliato, che non va bene, in quanto contenitore di tutto quel dolore inespresso, non capito, non sentito... Il primo passo verso la guarigione è proprio spostare, con immensa fatica, quell'attenzione dall'esterno del proprio corpo, all'interno. Scavare dentro se stessi, trovare quel dolore e guardarlo in faccia! Trovarsi sull'orlo dei burroni di quei vuoti immensi così pieni di sofferenza e cercare di guardarci dentro essendo aiutati, perché dentro quei vuoti c'è sempre qualcosa da cercare, trovare e rielaborare. Si guarisce con tanta fatica, ma anche con altrettanta soddisfazione, solo ed esclusivamente essendo aiutati attraverso un serrato percorso di cura! Raffaella #sipuoguarire #sipuòguarire #vietatoarrendersi #respira ✔@chiarasolems ✔MondoSole http://www.chiarasole.it ✔ pagina FaceBook https://www.facebook.com/AssociazioneMondoSoleAnoressiaBulimiaBinge ✔ Tag. #credercisempre #arrendersimai #lottadca #famedivita #doloreinvisibile #chiarasole #WeDoActTogether #WorldEatingDisordersDay #WeDoAct #psicologia #psicoterapia #binge #anoressia #bulimia #MondoSole #bingeeating #TogetherWeCan #nonseiunnumero #maimollare #disturbialimentari #disturbidelcomportamentoalimentare #anamia

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Riflessione ideale anoressico

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Si è portati a pensare che l’anoressia sia solo restrizione assoluta alimentare.
Così come si pensa che una persona ammalata di anoressia sia solo una persona di pochi chilogrammi.
A me sembra decisamente riduttivo!
E’ vero che molte persone arrivano a pesare pochi chili, ma quelle stesse persone quando hanno cominciato a variare la loro alimentazione pesavano diversamente e non erano forse comunque anoressiche?
Il vocabolario descrive l’anoressia mentale come sindrome nevrotica caratterizzata dal rifiuto sistematico del cibo e questa è l’idea comune delle persone, ma assolutamente riduttiva e incompleta del dramma che si vive.
L’anoressia è una forma mentis.
Quando io ero anoressica ho vissuto brevi periodi di digiuno. Ricordo le mie giornate profondamente ossessive. Ogni cosa aveva orari. Il mio ideale di perfezione era assolutamente surreale. A scuola dovevo avere tutti 11: un 9 era un fallimento.
I cibi erano accuratamente selezionati. Gli affetti dovevano essere controllati. Ogni cosa doveva essere sotto il mio controllo e se non lo era vivevo frustrazioni dolorose. Non sentivo la stanchezza grazie all’iperattività e ai nervi anoressici che mi tenevano su in una forma di euforia onnipotente.
Se qualcuno mi diceva che qualcosa non andava io non gli davo retta, io sapevo cosa dovevo fare.
Io ero anoressica in tutto, in tutte le sfere della vita.
Avevo grandi problemi relazionali con le compagne di scuola.

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