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DCA: quando il piacere diventa peccato

testimonianza riflessione

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Piacere/peccato 

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DCA: quando il piacere diventa peccato Nella mia storia di persona che ha vissuto una lunga fase anoressica poi trasformatasi in binge (ma credo per ognuna di noi) il rapporto, con il piacere è stata alla base di tutto. Riuscire a far scorrere il piacere in maniera fluida e non a singhiozzi (tutto o niente) non è stata cosa facile perché nel momento in cui esso viene vissuto come peccato ci si sente sporche, sbagliate e si rinuncia a vivere il piacere piegandosi a una vita fatta di cibi tristi, incolore e insapore. Questo è solo il sintomo e quello che nasconde è qualcosa di molto più profondo come il rapporto con il piacere nella sua totalità.Ogni cosa che non viene espressa: dolore, emozioni, stati d'animo, rimane lì e continua a viaggiare dentro di noi diventando sempre più grande, ripresentandosi di tanto in tanto, creando un grande disagio dentro di noi.Ascoltare, capire, accettare e dare voce a quel dolore è la chiave.Perché è sbagliato provare piacere, avere degli impulsi, godere? Ognuno di noi ha bisogno di provare piacere e di gratificarsi, non è peccato, non è sbagliato, non si è spudorate se si prova piacere... capire e accettare questo è il primo passo.Quello che si fa nella malattia è negarsi completamente il piacere per concederselo esclusivamente durante le abbuffate, continuando a mandare un unico messaggio al nostro inconscio cioè che il piacere è peccato, a conferma di quello che per la nostra personale storia abbiamo assimilato.Nel percorso di guarigione, oltre a capire le varie motivazioni e a metabolizzarle, si ha bisogno di gesti, fatti che giorno dopo giorno vanno a screditare quello che per una vita è stato fatto, in altre parole rinnegare il piacere.Eccedere e concedersi il piacere è sano e vitale, arrivare all'eccesso ogni volta per confermare il peccato non lo è. "Fare pace" con la parte malata di noi ci permetterà di non vivere più una vita a metà, fatta di restrizioni e schemi, ma una vita piena, consapevole, colorata, serena, senza fuggire da niente.Tenere sempre a mente e non dimenticare MAI il proprio passato è la base per costruire il presente ed il futuro che si desidera, bellissima ed unica forma di risarcimento per il dolore provato.


con affetto FRANCESCA R.!

Un post condiviso da ChiaraSole Ciavatta (@chiarasolems) in data:


 

 DCA

lotta anoressia bulimia bingeI disturbi alimentari (anoressia, bulimia, binge eating, ecc.) sono patologie incredibilmente dolorose. Il sintomo evidente riguarda sempre il cibo e il corpo, ma è necessario ricordare che si tratta di un male molto profondo, per questo è importante andare oltre alla superficie sintomatica. I sintomi alimentari comunicano emozioni, dolore e sono la manifestazione di un disagio storico spesso incomprensibile anche per chi lo vive. I sintomi alimentari diventano, paradossalmente, una sorta di rifugio inconsapevole dalla realtà che ha fatto e fa male. Il corpo e il cibo come oggetti che ci si illude di poter controllare. spesso si ritiene che l’unico problema di chi soffre di queste patologie sia proprio quello del corpo, ciò che trae in inganno è proprio il termine DIMAGRIRE. Sul corpo ogni persona materializza il dolore interiore e in questo modo cerca di “dimagrire” proprio quel dolore che in quel momento non ha un nome. I pensieri riguardanti corpo, cibo e i relativi sensi di colpa, imprigionano mente e cuore di chi soffre di questi mali. Chiedere aiuto è il modo per comprenderne a pieno il significato storico e presente.

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