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lasciare il certo per l'incerto

il nuovo fa paura

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Il nuovo spaventa perchè sconosciuto

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lasciare il certo per l'incerto... il nuovo fa paura

Quando si è nel pieno della malattia si ha una gran paura di intraprendere un percorso di cura, si ha paura di qualunque cambiamento non deciso e di qualunque imprevisto! Personalmente io ne avevo tanta. Dentro di me esisteva la percezione che, per quanto fosse dolorosa, quella vita terribile fatta di sintomi devastanti e di umori altalenanti, comunque, avesse in se qualcosa di conosciuto, mentre invece qualunque altra cosa: percorsi, centri, terapeuti… sarebbero state situazioni nuove! Il nuovo spaventa, proprio perché è imprevisto, qualcosa di straordinario, non programmato. L’incerto fa sempre più paura del certo! E le dinamiche legate alla malattia sono certe e lo sono anche quando ci si dice DA DOMANI… da domani basta, DA DOMANI SMETTO!


Ricordo che la sera quando andavo a dormire speravo che risvegliandomi al mattino tutto potesse scomparire, ma puntualmente, il mattino dopo, (quando riuscivo a dormire), era tutto uguale e io continuavo a divorare me senza mai comprenderne a pieno i motivi dato che ero fatta di cibo, o di restrizioni alimentari o di sport… ecc.


Questa non è una malattia che sparisce da un momento all’altro, il TUTTO E SUBITO non esiste e chi la conosce da vicino lo impara a caro prezzo: intraprendere un percorso di cura significa ricostruire ciò che non va e scoprire che cosa ci ha portati a stare tanto male!
Non esistono “click” particolari o momenti magici, ma solo scegliere di darsi la possibilità di conoscersi profondamente attraverso un aiuto concreto, perché l’adrenalina dei sintomi della malattia che ben conosciamo sono un modo per rimandare la vita!

ChiaraSole

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Dati Epidemiologici Nazionali (DATI ISTAT). 

ana dca ti divora da dentro

Dati Epidemiologici Nazionali (DATI ISTAT)
Anoressia: (circa 1,5% della popolazione italiana): circa 750.000 persone
Bulimia (circa 3% della popolazione): circa 1.700.000 persone (di queste, il 92% soffriva di anoressia prima dell’insorgenza della bulimia).
Binge e NES: stime (non ufficiali): circa 7-12% della popolazione (di queste, si stima che almeno l’ 11% soffrisse di anoressia prima dell’insorgenza del binge).
Range di età: tra 4 e 61 anni
Rischio di morte: 3-5% dei soggetti anoressico-bulimici (tra 75.000 e 122.500, solo per anoressia e bulimia, a cui vanno aggiunti i decessi per binge e per obesità). I decessi avvengono prevalentemente per arresto cardiaco (causato da ipokaliemia) ed emorragia interna (causata da ulcere gastriche).
Sesso: 88% donne, 12% uomini

CONSEGUENZE
Danni fisici e rischi medici dei Disturbi Alimentari; ANORESSIA; BULIMIA; BINGE EATING

I disturbi del comportamento alimentare sono sintomi che mettono gravemente a rischio la vita e che generando danni fisici di particolare gravità, che all’interno di un percorso terapeutico è buona norma deontologica prevenire o tamponare, indicando al paziente a quali rischi sta esponendo il suo corpo sia nell’immediato sia nel tempo che seguirà la guarigione. Per questo anche chi ha un approccio soltanto psicologico (e non medico) al problema è bene che conosca questi rischi e che spieghi al paziente come poter arginare i danni che il corpo sta subendo quotidianamente. Inoltre è normale che anche questi danni e rischi finiscano per assumere un particolare valore simbolico nel transfert (come nel caso del masochismo) e dunque meritano senz’altro un’attenzione particolare. Cominceremo passando in rassegna prima i danni medici e corporei che questi sintomi possono generare, per dedicarci in seguito ai rischi di morte. E per facilitare anche la memorizzazione degli argomenti, divideremo gli argomenti in funzione delle aree mediche di competenza e delle figure specialistiche coinvolte: dentista, gastroenterologo, cardiologo, ecc.

1) Dentista
È assai noto che anoressia e bulimia fanno ricorso alla pratica del vomito per annullare gli effetti calorici delle abbuffate bulimiche e per perseguire l’ideale della magrezza assoluta anoressica. Questo passaggio frequente di vomito, che in termini medici chiameremo emesi, anche per decine di volte al giorno lungo l’esofago, in gola e in bocca, produce come conseguenza delle gravi lesioni dentarie dovute all’erosione dello smalto come conseguenza dell'azione acida del succo gastrico che giunge in bocca. Se lo stomaco che contiene i succhi gastrici è infatti biologicamente predisposto per sopportare il PH acido, esofago, bocca e denti non sono progettati per questo e pagano con la corrosione l’esposizione agli acidi. L'erosione dei denti è irreversibile e colpisce in misura maggiore i denti frontali (nella parete interna), ma non progredisce  .... CONTINUA >>