Proseware is a producer of software applications and server tools. Learn more about Proseware. sintomo, godimento, angoscia Redirect in corso… Chiedo la cortesia di attendere un attimo per essere reindirizzato alla pagina richiesta: al nuovo sito ufficiale chiarasole.com. Grazie!!! Sintomo, godimento, angoscia a cura di Roberta Calvi | MondoSole

sintomo, godimento, angoscia

 

riflessione di Roberta Calvi

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Sintomo alimentare

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sintomo, godimento, angosciaCosa nasconde un sintomo? Perché si genera?
Il sintomo è la risposta "inadeguata e perversa" ad un’angoscia. Se l’angoscia è intollerabile, se non si può sopportare la frustrazione, il sintomo è l’unica fallimentare strategia a disposizione: l’illusione di poter “tappare” l’angoscia attraverso il godimento!
Il godimento e l’angoscia sono intrecciati, ma non si annullano a vicenda.
L’angoscia è il risultato della traumatica conclusione della prima esperienza di godimento totale prodottasi nella simbiosi con la madre avvenuta durante la gravidanza. Il godimento “mitico” si interrompe nel momento in cui, attraverso il processo di separazione, il soggetto si stacca dall’Altro.
L’esaurirsi della prima esperienza di godimento rende il soggetto mancante e genera angoscia e anche desiderio. La mancanza strutturale fa sì che il soggetto sia un soggetto desiderante, mosso dal principio di piacere verso il recupero dell’oggetto perduto. E’ necessario però che il soggetto sia consapevole che tale oggetto non potrà mai essere recuperato e che la piena realizzazione del soggetto sta proprio nell’equilibrio dialettico tra il desiderio (mai del tutto soddisfatto) e il godimento.
L’economia psichica è fondata sulla perdita, sulla mancanza, sull’assenza, sul venir meno dell’illusione del godimento senza scarti, senza resto.
Un sintomo segna il fallimento di questa dialettica tra desiderio e godimento nell’illusione di poter godere senza resti, di poter godere senza dover incontrare l’angoscia.
Godimento del “tutto pieno” o del “tutto vuoto” è quello che si incontra nei due versanti compulsivo e restrittivo dei disturbi alimentari.
Godo nell’illusione di riempire il vuoto, di colmare la mancanza o godo erotizzando il vuoto, pervertendo il desiderio, rendendolo desiderio di nulla. In entrambi i casi permane l’angoscia. Angoscia che spesso viene esplicitata come angoscia legata alla dinamica controllo/non controllo del cibo e del corpo e che in realtà rivela l’impossibilità del soggetto di controllare/colmare la mancanza strutturale. L’angoscia sentita è angoscia legata alla frustrazione della perdita originaria.
La via della cura passa necessariamente attraverso l’accettazione della frustrazione e l’apertura di un dialogo tra desiderio e godimento. La via della cura passa attraverso la possibilità di non godere “tutto e subito” ma di godere di un piacere dilazionato nel tempo, ma stabile e duraturo, che tollera l’angoscia e non la nega, anzi la accoglie come dimensione fondamentale dell’essere umano.

 DCA

lotta anoressia bulimia bingeI disturbi alimentari (anoressia, bulimia, binge eating, ecc.) sono patologie incredibilmente dolorose. Il sintomo evidente riguarda sempre il cibo e il corpo, ma è necessario ricordare che si tratta di un male molto profondo, per questo è importante andare oltre alla superficie sintomatica. I sintomi alimentari comunicano emozioni, dolore e sono la manifestazione di un disagio storico spesso incomprensibile anche per chi lo vive. I sintomi alimentari diventano, paradossalmente, una sorta di rifugio inconsapevole dalla realtà che ha fatto e fa male. Il corpo e il cibo come oggetti che ci si illude di poter controllare. spesso si ritiene che l’unico problema di chi soffre di queste patologie sia proprio quello del corpo, ciò che trae in inganno è proprio il termine DIMAGRIRE. Sul corpo ogni persona materializza il dolore interiore e in questo modo cerca di “dimagrire” proprio quel dolore che in quel momento non ha un nome. I pensieri riguardanti corpo, cibo e i relativi sensi di colpa, imprigionano mente e cuore di chi soffre di questi mali. Chiedere aiuto è il modo per comprenderne a pieno il significato storico e presente. CONTINUA >> 

Ho lottato per 14 anni. Si può guarire, l'importante è farsi aiutare

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ChiaraSole Ciavatta

dal Resto Del Carlino 16 marzo 2017 : Anoressia, il racconto di ChiaraSole: "La mia guerra contro i disturbi alimentari"
"Ho lottato per 14 anni. Si può guarire, l'importante è farsi aiutare"
di Monica Raschi

A undici anni i primi problemi di anoressia. A questo disturbo si è aggiunto quello della bulimia e del binge eating (le grandi abbuffate), adesso ChiaraSole, 42 anni, riminese, ha vinto la sua guerra e lotta con la sua associazione per salvare dalla distruzione altre persone. CONTINUA >> 

La Colpa e il senso di colpa

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non è colpa tua

Tante, troppe volte la parola COLPA compare nei nostri discorsi e ci tortura nei nostri pensieri malati.
Questo termine ha significato in ambito giuridico e presuppone una volontarietà nell’azione, una consapevolezza nel commettere un reato.
Riflettendo ci si rende conto di quanto non ci appartenga, non riguardi la nostra quotidianità, eppure sentiamo pesante quest’ombra costante.
Quante volte ci siamo ”SENTITE IN COLPA” per avere mangiato? CONTINUA >> 

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