PAURA... a cura Elisa S.
Ho ventisei anni e la maggior parte di questi sono stati segnati
dalla sofferenza, dal dolore, dalla malattia.
Quando ero piccina avevo solo dieci anni, ho iniziato ad avere i
primi sintomi che nascondevano la mia paura di crescere e di
affrontare la vita. Sono stati gli attacchi di panico la mia prima
modalità di esorcizzare le paure! Il primo attacco di panico fu
terribile, pensavo di morire, lo...
spavento fu tanto che mi segnò per quasi due anni seguenti a quel
giorno. Avevo paura di uscire di casa, avevo paura di avere mia
mamma lontana, avevo paura di andare in chiesa, nei centri
commerciali, a scuola, in discoteca, in treno....ero immobilizzata
dalla paura!!! Qualsiasi cosa facevo con o senza mia mamma era
terribilmente difficile, ero allerta,non mi dovevo far trovare in
preparata ad un attacco di panico imprevisto e improvviso.
C'erano periodi in cui la paura era maggiore e allora non facevo
nulla , rimanevo in casa, ero appena una adolescente e mi privavo di
stare con i miei amici, di vivere esperienze con loro perchè avevo
paura.
Ma gli attacchi di panico venivano perchè io anzichè affrontare le
mie paure scappavo e piu scappavo piu questi erano frequenti...era
terribile...ero continuamente tesa e impaurita.
Mi portai dietro questa situazione fino ai sedici anni,privandomi di
tante cose che i ragazzini di quell'età fanno in maniera spensierata
e curiosa.
Fu a sedici anni che inizia una dieta, che sfocio in controllo
assoluto sul cibo che ingerivo, sui kili che perdevo, però
paradossalmente mi dicevo che stavo bene, gli attacchi di panico
non c'erano piu, mi sentivo anche meno impaurita, più aperta alla
vita, potevo finalmente recuperare gli anni persi precedentemente a
causa delle mie paure.
Falso
Le paure le stavo esorcizzando con il controllo assoluto del cibo,
le anestetizzavo e mi illudevo di affrontarle.
Avevo trovato un buon compromesso annullo le paure,intanto
dimagrisco, e faccio del mio corpo magro la fonte della mia
felicità.
e quanto sarebbe durato tutto questo???
a me durò solo un anno, dopodiché iniziarono le abbuffate di cibo,il
vomito, capii che avevo ancora le paure che avevo all età di dieci
anni, e inoltre avevo perso il controllo anoressico sul cibo e sul
mio corpo, mi rimaneva solo da massacrarmi con il cibo per
anestetizzare il piu possibile paure e dolore.
Sei anni di bulimia passati a dribblare le paure per ritrovarmi
dilaniata a livello fisico e colma di dolore e paure a livello
interiore.
A l'età di 23 anni quando decisi di intraprendere un percorso di
cura, ero una donnona a livello fisico che nascondeva al suo interno
una bambina che piangeva come fanno i neonati appena escono dal
grembo materno e sono a contatto con una nuova Vita.
Avevo un pessimo rapporto con la mia famiglia, amore e odio,
dipendenza economica, sensi di colpa, simbiosi materna, Edipo
paterno insomma un groviglio di roba allucinante, avevo una
dipendenza affettiva, ero incapace di portare avanti la mia carriera
universitaria, avevo allontanato da me ogni forma di amicizia, non
avevo un lavoro,vivevo da sola sperperando i soldi dei miei
genitori. Non sapevo il significato di responsabilità, non avevo
idea di cosa volesse significare Vivere e soprattutto Crescere.
Quando intrapresi il mio percorso decisi di mettermi fra le mie mani
un libro bianco...e di scriverlo mano a mano che procedesse il mio
percorso personale di cura, conoscenza di me, e crescita.
Un po come un bambino quando impara a camminare...passa
gradualmente dal gattonare, a stare sulle sue gambe un po tremolanti
con l aiuto di qualcuno e poi iniziano i primi passi e poi
finalmente si cammina...ecco io questo volevo fare e questo ho
fatto….
Ho slegato tutte quelle corde che mi tenevano in modo fittizio in
piedi, volevo imparare a camminare da sola, sono partita da terra,
con tutte le paure e le ho affrontate piano piano finche non ho
imparato a camminare….
Mi ricordo le prime paure nell'ingerire cibo, nello stare con altre
persone in socialità, paura di guardarmi dentro, di leggere e
comprendere le mie sofferenze, paura di affrontare faccia a faccia
le questioni che riguardavano anche i miei genitori, paura di
condividere la casa con altre persone e assumermi le responsabilità
che stanno dietro ad una convivenza, paura della sessualità, paura
di portare avanti gli studi,paura di sentire le emozioni,paura di
intraprendere l attività lavorativa, paura di una malattia quale un
tumore…
Piano piano le ho affrontate, le ho superate, ripetendomi una frase
che ogni qual volta mi trovavo in difficoltà mi dava forza per
andare avanti…Il lupo fa piu paura finchè non lo incontri…
Credo che al mondo non esista una persona che non abbia paura, io
stessa nonostante ora cammini da sola, a volte piu spedita altre
volte un po’ più lenta, ho le miei paure, paure che nascono
parallelamente all’andare del corso della vita…ma queste paure non
mi bloccano più, queste paure non mi uccidono, queste paure mi danno
modo di interrogarmi, di ascoltarmi di comprendermi per rinnovare
ogni giorno il mio andare avanti, proseguire, procedere…
Quando scoprii di avere un tumore, nel pieno del mio percorso di
cura, mi trovai faccia a faccia con una grande paura.
Avevo da sempre avuto paura degli ospedali, avevo anche passato un
lungo periodo nella mia adolescenza a farmi continui controlli
medici perché avevo il timore di ammalarmi di un male cattivo e
morire…
Per me il mio tumore, è stata un'altra grande prova di affrontare
una paura e di riuscire a sconfiggerla…una prova che mi ha insegnato
a non arrendersi, a lottare per la vita, e non scoraggiarsi al primo
fallimento ma continuare a crederci…ho subito due operazioni perché
la prima non andò a buon fine e non mi sono arresa…
Questo è il mio modo per dire…che le paure nella vita ci sono... e
se pensiamo che valga la pena affrontarle non ci facciamo impaurire
e immobilizzare…non rimaniamo col testa fra le mani a pensare e a
ripensare come fare…facciamo utilizziamo le mani per plasmare la
nostra opera chiamata Vita.
Elisa
PS. La Paura fa più paura a pensarla che ad affrontarla. ChiaraSole
(Grazie Elisa!)
leggi anche il mio dolore passato trasformato, a cura di Elisa S.